Via Francigena

Il centro urbano di Acquapendente deve molto a quella direttrice che, con il nome di Via Francigena prima e come strada Regia Romana o Statale Cassia poi, è stata una delle vie di comunicazione maggiormente impiegata da ogni sorta di viaggiatore e dal traffico continentale tra l’Italia e gran parte del resto d’Europa.

Già presente almeno sino dall’VIII secolo come “Via di Monte Bardone”, la strada, necessaria ai Longobardi per realizzare un collegamento tra il regno di Pavia e i ducati meridionali di Spoleto e Benevento lontano dai territori bizantini, divenne un percorso dei Franchi quando, sul finire dell’VIII secolo, Carlo Magno scese in Italia mettendo fine alla dominazione longobarda nella penisola. Nasceva così l’espressione via Francigena, cioè la strada che poteva mettere in comunicazione con i popoli Franchi dei Carolingi di Francia e dei paesi dell’area germanica.

La prima fonte scritta che documenta il passaggio per Acquapendente, sin dall’alto medioevo, di questa strada, assurta ormai ad importanza europea, è rappresentata dalla memoria lasciata da Sigeric, arcivescovo di Canterbury, che tra il 990 e il 994, tornado da Roma alla sua diocesi, elencò le varie tappe della via Francigena sino al canale della Manica, presso Calais. Tra le ottanta «submansiones de Roma usque ad mare», l’arcivescovo britannico nominò Aquapendente come IX tappa del suo lungo viaggio. La strada accrebbe enormemente la sua importanza e i centri come Acquapendente che si trovavano su di essa ne ricavarono enormi vantaggi, dal punto di vista economico e commerciale. Tutto ciò influenzò anche lo sviluppo urbano di tali centri. Ad Acquapendente, infatti, gli edifici ecclesiastici e civili più importanti si collocano proprio lungo il tracciato urbano della via dei pellegrini, con le facciate rivolte esattamente verso il passante.

Il progetto denominato "La Via Francigena ad Acquapendente: l'itinerario di Sigerico percorso con gli strumenti del XXI secolo" vi porterà proprio alla scoperta di tali emergenze culturali. Attraverso l'uso di tablet o smartphone potrete infatti approfondire origini, sviluppo e trasformazioni subite nei vari secoli, in maniera semplice e veloce, inquadrando il QR CODE rappresentato sulle targhe poste ad indicare i vari monumenti.